L'«opera d'inchiostro» è una storia editoriale della narrativa di Francesco Domenico Guerrazzi: dal 1827 del primo volume della Battaglia di Benevento al 1899.
È un percorso attraverso i testi (e i paratesti) di ciò che rimane a testimoniare l'impegno del romanziere e la forza di richiamo della sua opera: volumi rilegati di differenti formati, fascicoli in ottavo grande e strenne; libri piccolissimi, tirati in poche copie e venduti clandestinamente; riviste mensili, stampe economiche e livres de poche; giornali di soli romanzi, dispense illustrate e feuilletons, per un totale di circa 270 edizioni.
È un itinerario attraverso qualche centinaio di insondate negotiales che lasciano emergere il profilo di «un vero mercadante di letteratura», diverso dal «duce satanico» di alcune celeberrime prosopografie e dallo spettatore deluso e sfiduciato di un secolo «ruffiano, e schifo».
Pagine, dunque, per chi è insofferente alle pose gladiatorie del tribuno-narratore. Ma, soprattutto, per chi vuol misurare quanto il nostro Risorgimento debba alla penna di Guerrazzi.