La biblioteca di Aldo Palazzeschi è qui raccolta in due sezioni che registrano, secondo categorie generali di appartenenza (monografie e periodici), l’intero patrimonio posseduto dallo scrittore e pervenuto, per lascito testamentario, alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Firenze. Vi sono aggiunti (opportunamente distinti) i libri donati da Palazzeschi alla sua domestica Plebe Bellocchio, acquistati dalla Regione Toscana nel 2001 e affidati in comodato gratuito al Centro di Studi «Aldo Palazzeschi» dell’Università di Firenze.
Questi 3682 testi (2173 monografie e 1509 periodici) non costituiscono certo il fondo librario di vaste proporzioni, che crediamo possa accumulare e conservare negli anni un autore così longevo e creativo come Palazzeschi, ma sono lo specchio fedele di un poeta che ha sempre rivendicato con coerenza «l’immagine dello scrittore illetterato», «naturaliter uomo di penna, spinto a scrivere da un impulso fisiologico».
La biblioteca con le sue molteplici stratificazioni che tagliano senza rimpianti amicizie e stagioni letterarie, o accumulano in un’apparente confusione volumi e plaquettes di autori amati o semisconosciuti, risponde segretamente all’esigenza creativa della multiforme personalità dello scrittore. Quella di Aldo non è una biblioteca statica, accademica, ma una raccolta circolante, sempre in movimento. Ad essa non affida il compito di conservare ordinatamente i libri negli scaffali, ma di fare coesistere al suo interno tutte le tendenze artistiche, purché dimostrino l’irrequietezza di chi non ha paura di «rompersi il collo» pur di spezzare le misure fissate dal banale senso comune.